Moringa: un frutto ricco di proprietà
di Redazione
14/05/2018
L’origine della moringa oleifera
La moringa è originaria dell'India orientale, in particolar modo nelle regioni dell'Himalaya, anche se però la specie è oramai diffusa e coltivata anche nelle zone tropicali del pianeta. Un'altra specie di Moringa è originaria dell'Etiopia e del Kenya, motivo per cui risulta essere molto resistente alla siccità, riuscendo a svilupparsi in tanti tipi di terreni, anche poveri e sterili. Fruttifica già al primo anno di impianto, con una successiva e abbondante crescita di foglie. [elementor-template id="73694"] Moringa, frutto, foglie e semi possono diventare parte integrante della nostra alimentazione e già lo sono per numerose popolazioni del mondo. Infatti, si presentano come alimenti versatili, dotati di un buon sapore, e ricchi di minerali, vitamine, antiossidanti e proteine da non sottovalutare. Propongono inoltre interessanti proprietà terapeutiche, che hanno reso questo vegetale sempre più apprezzato e diffuso.Le particolarità dei sui frutti
Per quanto riguarda in particolare i frutti colti dalla pianta, l'uso più frequente è caratterizzato dalla bollitura dei baccelli immaturi, che hanno un sapore molto simile a quello degli asparagi. Le proprietà della moringa, frutto in particolare, non vanno dimenticate, anche perché la stessa medicina tradizionale e la scienza attribuiscono ad esse una notevole importanza. Oltre alle potenzialità già conosciute, principalmente relative agli effetti antiossidanti e antinfiammatori, sembra che questo frutto abbia un vero e proprio potere afrodisiaco, per entrambi i sessi. I frutti vengono consumati dopo la bollitura dei baccelli, conosciuti anche con il nome di "mazze da tamburo". [elementor-template id="73694"] Tra le parti commestibili della moringa, il frutto non è il solo: anche le foglie, i fiori e le radici vengono utilizzati in cucina. Solo per le radici è importante soffermarsi su una particolare controindicazione: esse contengono un alcaloide (il cui nome è spirochina) che, soprattutto se ingerito in grandi quantità, può interferire negativamente con la trasmissione nervosa. Per tale motivo, è consigliato un consumo basso/moderato delle radici, che di solito sono da utilizzare solo come aromatizzante.Articolo Precedente
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