Il test per l’ovulazione è un metodo per prevedere in anticipo l’ovulazione e progettare quindi rapporti mirati per concepire un bambino. Sono consigliati a quelle donne che non riescono a individuare i giorni fertili dall’analisi del muco cervicale.
Ci sono due tipi principali di test: quelli che controllano l’ormone LH e quello che controllano sia l’ormone LH che l’estradiolo.
Test di ovulazione basati sul dosaggio dell’ormone LH
Questi test di ovulazione, in kit, molto semplici da usare, funzionano individuando il picco dell’ormone LH; tale ormone è responsabile del rilascio della cellula uovo dal follicolo ovarico (ovvero identifica il momento dell’ovulazione). Il kit contiene delle istruzioni che devono essere seguite attentamente. Il test viene eseguito nello stesso modo di un test di gravidanza. Si tratta di leggere una colorazione su un dispositivo, attraverso l’analisi delle urine. Sul dispositivo sono riportate due linee che si colorano per contatto con l’urina: il risultato è positivo quando la seconda linea è uguale o di colore più scuro rispetto a quella di controllo. Non è consigliabile utilizzare la prima urina del mattino ma quella raccolta dopo qualche ora dal risveglio in quanto la concentrazione dell’ormone è maggiore in quell’ arco di tempo della giornata. ore dopo. L’ ora di pranzo potrebbe essere il momento migliore o primo pomeriggio.
L’ovulazione avviene 36 ore dopo l’inizio della crescita dell’LH e circa 17 ore dopo il picco dell’LH. Pertanto una volta eseguito il primo test che risulta positivo si hanno circa 36-48 ore utili per avere rapporti con il proprio partner (considerando anche quanto sopravvive la cellula uovo).
E’ bene che l’ovocita trovi già pronti gli spermatozoi ad attenderlo in quanto degenera con il passare delle ore e sopravvive massimo 12-24 ore.
Per una fecondazione più precisa e probabile, i test LH canadesi (tra l’altro molto economici), conviene farli un paio di volte al giorno, magari a distanza di 12 ore l’uno dall’altro, per non perdere ore utili per cercare il concepimento e monitorare con precisione il momento più utile allo scopo.
Test di ovulazione basati sul dosaggio di LH ed estradiolo
Esistono altri test conosciuti che leggono entrambi gli ormoni e individuano così un totale di 4 giorni fertili. In questo modo c’è più margine di tempo per ottimizzare la fecondazione avendo tutto il tempo utile per avere rapporti fertili. Vi sono sul mercato anche de i computerini rendendo più facile il monitoraggio biochimico.
Il periodo fertile secondo questi test termina quando la linea destra dello stick inizia a diventare meno marcata, infatti in questo caso il picco LH è passato e l’ovulazione probabilmente è già avvenuta. In queste condizioni potrebbe non essere più presente nemmeno il muco fertile e quindi gli spermatozoi rimarrebbero imbrigliati in un muco ostile o arrivare quando l’ovocita sta per degenerare e non permette più il concepimento.
È noto che gli estrogeni sono i responsabili della produzione di muco cervicale fertile a chiara d’uovo che diventa sempre più filante mano a mano che questi ormoni aumentano nel circolo sanguigno. Il muco cervicale è importantissimo per veicolare e nutrire gli spermatozoi, che si muovono nel corpo della donna a una velocità di 2-3 millimetri al minuto. Potrebbero impiegare in queste condizioni poco più di un’ora per raggiungere le tube.
Gli spermatozoi, dopo un rapporto sessuale non protetto vengono deposti sul fondo della vagina. La vagina è un ambiente troppo acido per gli spermatozoi, che per questo si avviano velocemente a penetrare il muco cervicale. Dopo un minuto dall’eiaculazione, però, lo sperma si coagula e gli spermatozoi restano bloccati (alcuni però riescono prima del coagulo a risalire verso le tube). Dopo un’ora, lo sperma si “scioglie” e gli spermatozoi possono nuovamente muoversi, al ritmo di circa 2-3 millimetri al minuto, il che significa che impiegano circa un’ora a raggiungere le tube. Sono aiutati dalla presenza di un muco ovulatorio molto fluido e filante particolarmente adatto al passaggio del seme, e dalle contrazioni dell’utero che li spinge verso le tube, riducendo il tempo di risalita spesso anche a pochi minuti.
In conclusione, i test vanno usati per avere una conferma dell’avvento dell’ovulazione, sono più efficaci se utilizzati in contemporanea al monitoraggio della temperatura basale e/o all’analisi del muco cervicale.