Gestire dolori e tensioni muscolari causati da digrignamento dentale

Quando il corpo umano si trova in una condizione di forte stress, prolungata nel corso del tempo, può mettere in atto alcune strategie utili a scaricare queste tensioni nervose.

Tra quelle più note, molto comune è il fenomeno del cosiddetto digrignamento dentale o bruxismo.

Digrignamento dentale

Con questo termine definiamo una fase di iperattività di tutta la muscolatura masticatoria, messa in funzione in modo del tutto inconsapevole (soprattutto nelle ore notturne), e riconoscibile attraverso l’atto dello stringere e stridere i denti tra di loro.

Come possiamo renderci conto di avere una problematica di digrignamento dentale?

Può capitare di svegliarsi la mattina con una sensazione di dolore o fastidio alla mandibola, e questa può tendere a:

  • salire in alto, fin sulla zona temporale;
  • scendere nella zona cervicale o anteriormente, nella parte del collo.

Se tale problematica si ripresenta per un periodo prolungato, è molto probabile che si soffra di bruxismo.

Esso è definibile come una parafunzione attraverso la quale si tende a stringere o digrignare i denti per scaricare lo stress accumulato negli ultimi periodi. 

Ad oggi non si sa ancora con esattezza da cosa derivi questo tipo di atteggiamento del nostro corpo, ma sappiamo che è un modo per gestire lo stress, in particolare quello cronico.

Problematiche ad esso connesse

denti limati da eccessivo sfregamento

Nonostante sia definibile come una strategia “di scarico tensioni”, in realtà essa tende a generare problematiche rilevanti, come tensioni a livello della muscolatura masticatoria, oltre che cervicale.

Nel caso in cui il digrignamento non sia solo uno stringere i denti, ma un vero e proprio sfregamento, che può avvenire lateralmente o anteriormente, può verificarsi con il tempo un consumo dello smalto dentale.

In questo caso, la prima cosa da fare è contattare il vostro dentista di fiducia per verificare lo stato di salute del vostro smalto dentale ed eventualmente considerare l’uso di apparecchi ortodontici appositi come i bite.

Molto consigliata, ad esempio, è una terapia ortodontica con Invisalign, che oltre a ridurre le problematiche del bruxismo, consente anche di risolvere eventuali problematiche di malocclusione dentale, contribuendo al riallineamento delle arcate.

Il loro utilizzo garantirà la protezione dei denti e servirà ad allentare queste tensioni gradualmente.

Parimenti al ridurre l’azione di bruxismo e proteggere i denti, è necessario lavorare anche sulla problematica della tensione muscolare.

In questo caso l’aiuto di uno specialista come un fisioterapista od osteopata, può consentirci di allentare le tensioni con opportuni massaggi localizzati.

Alcuni di questi possono essere eseguiti comodamente a casa, in totale autonomia. Non è necessario fare nulla di particolare, se non dei semplici massaggi con movimenti lenti e ripetuti.

Vediamoli insieme brevemente.

Trattamento del muscolo massetere

muscolo massetere

Un primo muscolo sul quale è possibile intervenire è il cosiddetto muscolo massetere.

Si tratta di un muscolo che va ad inserirsi sulla mandibola e sul quale possiamo lavorare andandolo a palpare:

  • esternamente, ossia fuori dalla guancia;
  • internamente dalla bocca.

Palpazione esterna del massetere

Nel caso in cui si intervenga esternamente, è necessario seguire il profilo del ramo mandibolare fino a quando esso non fa un angolo, tendendo a salire verso l’alto.

Nel punto in cui è presente lo spigolo della mandibola, spostandosi con un dito internamente verso la bocca, ci renderemo conto come, a un certo punto, andremo a toccare una sorta di protuberanza.

Questo è il muscolo massetere, e per averne conferma sarà sufficiente serrare i denti, che causerà una specie di rigonfiamento proprio nella zona dove è situato questo muscolo.

Una volta che lo avremo individuato, possiamo eseguire un massaggio, applicando una leggera pressione di circa 15 secondi, da ripetere per massimo 5-6 volte.

Successivamente passeremo ad una seconda modalità di massaggio, quella circolare, procedendo con lenti movimenti rotatori, prima in senso antiorario e poi orario (saranno sufficienti circa 10 movimenti per parte).

Attraverso questa modalità di massaggio abbiamo la possibilità di allentare le tensioni che vanno a gravare sul principale muscolo masticatore.

Palpazione interna del massetere

Se decidiamo di massaggiarlo internamente sarà sufficiente afferrare la guancia, inserendo l’indice al suo interno e usando il pollice per toccare il muscolo massetere all’esterno.

In seguito procederemo con lenti movimenti circolari, esattamente come abbiamo fatto nel precedente massaggio, andando in senso antiorario e poi in senso orario.

Trattamento del muscolo pterigoideo

Un secondo muscolo più piccolo e difficile da individuare è il cosiddetto muscolo pterigoideo interno, anch’esso definibile come un muscolo masticatore.

Per riuscire a palparlo è necessario seguire internamente il profilo dell’arcata dentaria, fino ad arrivare all’ultimo molare e risalendo successivamente fin dietro all’ultimo dente.

Arrivati in questa posizione sentiremo la presenza di un piccolo muscoletto che risulta essere più doloroso al tatto.

Di conseguenza, quando lo andremo a trattare, non sarà necessario eseguire una pressione eccessiva.

Una volta trovato il muscolo pterigoideo potremo, anche in questo caso, optare per una serie di piccoli massaggi circolari, o anche una semplice pressione, sfruttando due o tre sessioni massimo, intervallate da alcuni secondi di pausa.

Trattamento del muscolo temporale

Un terzo muscolo che possiamo trattare è il cosiddetto muscolo temporale, altro muscolo masticatorio che si trova stavolta in una zona superiore, per la precisione sull’osso temporale a livello del cranio.

Per trovarlo, stavolta non è necessario fare ricerche articolate, in quanto è localizzato subito al di sopra dell’orecchio.

Lo andremo a trovare spostandoci da questa posizione orizzontalmente, in direzione dell’orbita dell’occhio (ci accorgeremo di essere nel punto giusto in quanto, serrando i denti, sentiremo il muscolo contrarsi, come già visto con il massetere).

Per effettuare il massaggio è sufficiente utilizzare due dita ed effettuare i soliti lenti movimenti circolari, prima in un senso e poi nell’altro.

Altri muscoli che possono essere trattati

sternocleidomastoideo

Come detto, le tensioni da digrignamento dentale possono essere generate anche in altre zone, come nel caso dei muscoli cervicali.

Uno che ci interessa particolarmente è lo sternocleidomastoideo, un muscolo che parte dallo sterno e procede in diagonale, arrivando fino al processo mastoideo ed all’occipite.

Questo può essere facilmente afferrato con due dita e massaggiato in direzione longitudinale, andando in su e in giù, fino a che non avvertiremo un senso di rilassamento sulla parte.

È possibile lavorare anche sul muscolo trapezio, che si trova nella regione nucale e nella parte dorsale del torace.

In questo caso, possiamo lavorare lateralmente sul collo e massaggiarlo, effettuando una pressione e scendendo pian piano in giù, fino alla base del collo.

Per concludere, è possibile lavorare anche sui muscoli sottoccipitali, che possono essere facilmente trovati alla base della nuca.

Per eseguire al meglio il massaggio, il consiglio che possiamo dare è quello di afferrare con entrambe le mani la nuca, lateralmente.

Così facendo, andremo a ritrovarci con entrambi i pollici proprio sui muscoli sottoccipitali.

Con i pollici andremo a realizzare un massaggio circolare (almeno 10 volte in un senso e 10 volte in un altro, con sessioni che possono essere ripetute due o tre volte).

Conclusioni

Questi utili suggerimenti che abbiamo citato, sono senza dubbio utili per ridurre le tensioni muscolari generate da parafunzioni come il bruxismo.

Dobbiamo però ricordare che il minimizzare le tensioni deve essere solo un’azione lenitiva, utile per il presente, ma che non deve farci dimenticare il vero obiettivo, ossia la drastica riduzione del fenomeno del digrignamento.

Questo, soprattutto per salvaguardare nel medio-lungo periodo la tenuta dei nostri denti.

Importante è, quindi, ribadire la necessità di effettuare un controllo presso il vostro odontoiatra di fiducia, così da valutare l’uso di appositi bite dentali, che consentano di proteggere i denti dall’atto dello stridere l’uno contro l’altro, e rilassare la muscolatura.

Poiché lo stress è la causa che maggiormente incide sul presentarsi di questi atteggiamenti, è opportuno lavorare a fondo sulla sua gestione.

Il consiglio è quello di utilizzare tecniche di rilassamento e meditazione, oppure servirsi dell’apporto di uno specialista psicoterapeuta, per analizzare nel dettaglio le cause che contribuiscono all’aumento dello stress.

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