Volete sapere qualcosa di più su moringa, frutto e altre parti della pianta? Se avete risposto sì, certamente vi trovate nel posto giusto. A questo proposito, dovreste sapere che la moringa è una pianta appartenente alla famiglia Moringaceae e si trova nelle zone tropicali ed equatoriali del Pianeta. Se ne conoscono 13 specie, anche se si pensa che ne esistano altre, che però non sono state ancora identificate.
È alta dai 4 ai 7 metri di altezza ed è composta da foglie pluri-composte e robuste, di color verde chiaro e verde pallido, sempre tendente al verde smeraldo; da radici che hanno un forte odore e sapore di rafano; da fiori piccoli e di colore bianco crema; e da semi bruni che ricordano molto i fagioli, ma più tondeggianti e ricoperti da una particolare membrana. Inoltre, dobbiamo considerare parte della moringa il frutto che nasce tra i suoi rami. Si presenta come un grande baccello, affusolato e appuntito, morbido e di colore verde quando ancora non è maturo, e di una colorazione marrone una volta raggiunto l’apice della maturazione.
L’origine della moringa oleifera
La moringa è originaria dell’India orientale, in particolar modo nelle regioni dell’Himalaya, anche se però la specie è oramai diffusa e coltivata anche nelle zone tropicali del pianeta. Un’altra specie di Moringa è originaria dell’Etiopia e del Kenya, motivo per cui risulta essere molto resistente alla siccità, riuscendo a svilupparsi in tanti tipi di terreni, anche poveri e sterili. Fruttifica già al primo anno di impianto, con una successiva e abbondante crescita di foglie.
Moringa, frutto, foglie e semi possono diventare parte integrante della nostra alimentazione e già lo sono per numerose popolazioni del mondo. Infatti, si presentano come alimenti versatili, dotati di un buon sapore, e ricchi di minerali, vitamine, antiossidanti e proteine da non sottovalutare. Propongono inoltre interessanti proprietà terapeutiche, che hanno reso questo vegetale sempre più apprezzato e diffuso.
Le particolarità dei sui frutti
Per quanto riguarda in particolare i frutti colti dalla pianta, l’uso più frequente è caratterizzato dalla bollitura dei baccelli immaturi, che hanno un sapore molto simile a quello degli asparagi. Le proprietà della moringa, frutto in particolare, non vanno dimenticate, anche perché la stessa medicina tradizionale e la scienza attribuiscono ad esse una notevole importanza.
Oltre alle potenzialità già conosciute, principalmente relative agli effetti antiossidanti e antinfiammatori, sembra che questo frutto abbia un vero e proprio potere afrodisiaco, per entrambi i sessi. I frutti vengono consumati dopo la bollitura dei baccelli, conosciuti anche con il nome di “mazze da tamburo”.
Tra le parti commestibili della moringa, il frutto non è il solo: anche le foglie, i fiori e le radici vengono utilizzati in cucina. Solo per le radici è importante soffermarsi su una particolare controindicazione: esse contengono un alcaloide (il cui nome è spirochina) che, soprattutto se ingerito in grandi quantità, può interferire negativamente con la trasmissione nervosa. Per tale motivo, è consigliato un consumo basso/moderato delle radici, che di solito sono da utilizzare solo come aromatizzante.