indennità

Cos’è l’indennità di accompagnamento e chi ne ha diritto

Oggi come oggi, in un momento caratterizzato da una forte crisi economica generale, si parla sempre di più di prestazioni assistenziali come l’indennità di accompagnamento. Di cosa si tratta? Chi ne ha diritto? Scopriamo le risposte nelle prossime righe di questo articolo.

Indennità di accompagnamento: di cosa si tratta?

Partiamo dalle basi, cercando di capire di cosa si parla di preciso quando si chiama in causa l’indennità di accompagnamento. Come già accennato, si tratta di una prestazione assistenziale. A erogarla è l’INPS, previa presentazione di una domanda ad hoc. I beneficiari sono soggetti mutilati e invalidi non in grado di deambulare senza l’intervento di terzi e impossibilitati, per via della propria condizione fisica o mentale, a svolgere le normali attività quotidiane.

Dipende dal reddito?

La risposta è no. L’indennità di accompagnamento non dipende né dal reddito, né dall’età. Per richiederla, infatti, non è necessario presentare documenti come il 730 o il CUD. Gli unici requisiti da prendere in considerazione sono quelli di natura sanitaria.

Per dovere di completezza è il caso di ricordare non solo l’assenza di connessioni con il reddito del singolo soggetto, ma anche quella di legami con le entrate familiari. In poche parole, le entrate economiche, qualsiasi sia la loro fonte, non hanno alcun impatto sulla ricezione o meno dell’indennità di accompagnamento.

A quanto ammonta?

Tra le numerose domande relative alla prestazione a cui stiamo dedicando questo articolo rientra senza dubbio la sua entità economica. Per l’anno in corso, l’assegno corrisponde a 529,94 euro. L’indennità di accompagnamento viene erogata per 12 mensilità.

Quando la si chiama in causa è fondamentale ricordare il suo essere esente da Irpef. Ciò significa che non è necessario considerarla in sede di dichiarazione dei redditi.

Il nodo dei requisiti

Dato per chiarito il fatto che, quando si parla di requisiti per la ricezione dell’indennità di accompagnamento, il reddito non ha alcuna influenza, focalizziamoci sull’aspetto sanitario. Ecco gli aspetti fondamentali:

  • Essere invalidi al 100%;
  • Essere cittadini italiani (i soggetti stranieri devono essere in grado di presentare diversi documenti, tra i quali spicca l’attestazione di residenza presso un Comune sito sul territorio nazionale italiano);
  • Se extracomunitari, essere in possesso di permesso di soggiorno rilasciato massimo un anno prima.

Come già detto, è altresì necessario dimostrare di non essere in grado, senza l’aiuto di un soggetto terzo, di deambulare e/o di svolgere autonomamente le attività necessarie all’espletamento delle mansioni quotidiane.

Doveroso è rammentare che l’indennità viene sospesa in caso di ricovero superiore ai 29 giorni presso una struttura in cui il beneficiario della prestazione risulta a carico dello Stato.

Quando si parla dei requisiti per la ricezione di questa prestazione, è naturale chiamare in causa casistiche molto particolari. Uno di questi riguarda il diritto all’accompagnamento per chi fa chemioterapia. Cosa si può dire in merito? Che il paziente in cura non ha diritto a ricevere l’indennità in quanto in grado, nonostante la malattia, di portare avanti le normali azioni quotidiane. Per capirci meglio, quando la chemioterapia prevede delle sedute di day hospital, qualsiasi domanda relativa all’indennità di accompagnamento viene respinta.

Entrando nel vivo della legislazione in merito, facciamo presente che l’unica eccezione è data dalla legge 18/1980. Si tratta del testo normativo che stabilisce la possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento se non si è in grado di deambulare o di essere autonomi nella quotidianità.

Non importa se la chemioterapia viene portata avanti per un lasso di tempo breve. Come stabilito dalla Suprema Corte nel 2004, l’indennità può essere richiesta per tutto il tempo necessario al completamento delle cure, anche se queste durano meno di un mese.

Concludiamo rammentando che l’indennità di accompagnamento è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa sia come dipendenti, sia come autonomi.

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