Intramoenia: come è regolamentata e chi può operare con questa modalità

L’oggetto della nostra guida di oggi è un argomento molto peculiare che interessa direttamente tutti coloro che intendono perpetrare la professione medica e che devono, dunque, comprenderne le condizioni legislative.

Parleremo, infatti, di intramoenia, una forma di lavoro che ha avuto modo di svilupparsi a partire dal tramonto del Terzo Millennio e che assume un carattere normativo particolarmente peculiare, ma andiamo per gradi:

L’intramoenia è una modalità di lavoro che consente ai medici di esercitare la professione sia nel pubblico che nel privato ma richiede una regolamentazione ben definita e l’aggiornamento continuo delle competenze, fermo restando che per poter operare è obbligatorio aggiornarsi periodicamente e ottenere i crediti ECM.

In merito a questo tema ricordiamo che è possibile aggiornarsi anche per mezzo degli ebook e al riguardo segnaliamo i corsi fad di Ebookecm.it, un sito specializzato che offre numerose opportunità di aggiornamento per il personale sanitario.

Come già precedentemente accennato, inoltre, già a partire dagli inizi degli anni ’90, le liste d’attesa negli ambulatori del nostro Paese avevano già superato i limiti consentiti dalla legge. Divenne una prerogativa istituzionale, dunque, trovare delle soluzioni applicative che potessero alleggerire il carico che gravava sui presidi ospedalieri e sulle attività ambulatoriali in generale.

Ebbe, dunque, modo di nascere l’attività libera professionale e individuale che i medici possono mettere in atto al di là dell’impegno di servizio. Nelle prossime righe scopriremo le principali caratteristiche dell’intramoenia e le figure che possono accedere a questa particolare forma di lavoro.

Attività intramoenia: tutto ciò che c’è da sapere al riguardo

Come già precedentemente accennato, l’attività intramoenia venne regolamentata a partire dall’emergenza caratterizzata dall’aumento della richiesta di servizi sanitari da parte dei pazienti. Grazie all’intramoenia fu, infatti, possibile drenare le liste d’attesa nei presidi ospedalieri e nelle attività ambulatoriali, pur dando possibilità di scelta ai cittadini.

L’intramoenia prevede l’esecuzione dell’attività medica all’interno di una struttura esterna a quella aziendale; dunque, privata o presso il domicilio del paziente, trattandosi di un’attività svolta dal medico in qualità di libero professionista.

L’attività intramoenia viene normata dall’articolo 15 – quinquies del Dlgs. N. 502 del 30 dicembre 1992.

Questo primo passo nei confronti della regolamentazione di questa forma di lavoro ne definì i criteri di attribuzione relativi ai proventi della collaborazione e i criteri con i quali il paziente aveva modo di richiedere prestazioni private. Dopo aver normato la componente professionale ed economica, però, le Istituzioni dovettero far fronte al carattere infrastrutturale ed organizzativo dell’intramoenia.

Nacque, dunque, la Legge 3 agosto 2007, n. 120 che pose le basi utili per incentivare le aziende sanitarie ad acquisire spazi ambulatoriali esterni e ristrutturare quelli interni. La Legge 08 novembre 2012, n.189, invece, introdusse delle innovazioni utili a definire l’intramoenia allargata, i metodi di pagamento delle prestazioni, l’attivazione di un’infrastruttura di rete per il collegamento dei dati e la ricognizione degli spazi dediti all’attività intramuraria.

Chi può operare con l’attività intramoenia?

Ovviamente, prendere in esame l’attività intramoenia significa fare riferimento ad una forma di lavoro o, meglio, di prestazione sanitaria alla quale possono accedere medici specialisti in regime di libera professione presso strutture convenzionate o con la formula di servizio a domicilio.

L’intramoenia è disponibile per i professionisti iscritti in maniera regolare all’Ordine dei medici e chirurghi e che hanno sottoscritto un contratto con le strutture convenzionate o, in ogni caso, osservano la regolamentazione legislativa precedentemente citata. Con l’introduzione di leggi successive, poi, l’intramoenia è diventata appannaggio dell’infermieristica, permettendo la fruizione da parte dei pazienti di servizi di cura e diagnosi disparati.

Chiaramente, però, a tutt’oggi l’intramoenia continua ad essere profondamente sbilanciata verso la compagine medica.

 

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