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Tunnel carpale: tutto ciò che c’è da sapere sull’intervento

Le mani sono un elemento importantissimo del corpo umano. Con esse interagiamo con ciò che ci circonda, utilizziamo oggetti, svogliamo le nostre mansioni lavorative, conduciamo mezzi e ci prendiamo cura di noi stessi e dei nostri affetti, tra le tantissime altre cose. Vien da sé, visti i presupposti, che in presenza di deficit anche solo ad una delle due mani, i problemi riscontrabili possono essere molteplici e, talvolta, anche abbastanza invalidanti. Ora, è normale che alcuni di essi siano passeggeri e, magari, relativi a bruciature leggere o sforzi muscolari eccessivi, ma altri necessitano di un vero e proprio trattamento chirurgico e, il tunnel carpale, ne è l’esempio lampante.

L’intervento al tunnel carpale è un’operazione chirurgica decisamente importante, rivolta a tutti quei pazienti che soffrono forme gravi di sindrome del tunnel carpale. Lo scopo dell’intervento in questione è quello di decomprimere il nervo mediano, attraverso una sezione del legamento carpale situato al livello del polso. Trattandosi di un intervento anche abbastanza delicato, esso richiede una certa preparazione e, per questo, in caso di necessita ti consigliamo di rivolgerti a realtà particolarmente esperte ed accreditate.

In Clinica Tarabini puoi operare chirurgicamente tutte le problematiche della mano: dal tunnel carpale al Morbo di Dequervain fino alle lesioni nervose. Focalizzandoci, in questa sede, sul tunnel carpale, scopriamo tutti i dettagli relativi all’intervento di risoluzione della sindrome.

Tunnel carpale: tutto ciò che c’è da sapere al riguardo

La procedura che interessa l’intervento di risoluzione della sindrome del tunnel carpale può essere eseguita sia incidendo la cute per diversi centimetri, agendo, dunque, a cielo aperto, che a cielo chiuso, ossia in artroscopia. Per quanto riguarda il recupero del paziente, i tempi possono variare in funzione di diversi fattori particolarmente soggettivi che vanno dal tipo di trattamento adottato al lavoro di fisioterapia svolto dal paziente, fino ad arrivare alle possibili complicazioni che potrebbero giungere.

Ricordiamo, del resto, che la sindrome del tunnel carpale provenga dal fenomeno della compressione nervosa, caratterizzandosi per lo schiacciamento del nervo mediano a livello del polso, in corrispondenza di una struttura osteo-legamentosa, ossia del tunnel carpale. Esso è fatto ad arco ed è situato nella parte interna compresa tra il polso ed il palmo della mano. Al suo interno trovano spazio nove tendini ed un nervo sensitivo e motorio, ossia il nervo mediano. Ai lati, invece, troviamo le ossa carpali.

Per quanto riguarda l’intervento al tunnel carpale, l’operazione in oggetto rende possibile, come detto, la decompressione del nervo mediano attraverso la recisione della struttura legamentosa principale, ossia del legamento carpale. In questo modo, ossia rimuovendo parte del legamento, si può dare un maggiore spazio a tendini e nervo mediano, evitando la comparsa dei disturbi tipici della sindrome in questione. Il “taglio” praticato durante l’intervento si rimarginerà col tempo, assumendo una forma più congeniale nei confronti dell’area occupata da tendini e nervo.

Quando si ricorre a quest’intervento?

L’operazione al tunnel carpale non è esattamente una cosa da tutti i giorni. Essa, infatti, viene suggerita dai medici soltanto in presenza di sintomi gravi, intensi e invalidanti, capaci di impedire le normali attività quotidiane. Per comprendere il manifestarsi o meno della sindrome del tunnel carpale si possono tenere d’occhio dei sintomi come un formicolio ed un senso di intorpidimento al livello del polso, del palmo della mano e delle dita.

Trattasi di una sintomatologia non improvvisa, ma progressiva che sfocerà nel dolore e che andrà peggiorando durante la notte, quando le articolazioni interessate sono messe sotto pressione. Tra gli altri modi con cui la sindrome del tunnel carpale si manifesta ci sono l’indebolimento dei muscoli e la pelle secca nella zona interessata.

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